Vocabolario dinamico dell'Italiano Moderno

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Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale

268011
Dorfles, Gillo 50 occorrenze
  • 1999
  • Feltrinelli
  • Milano
  • critica d'arte
  • UNIFI
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Ultime tendenze nell'arte d'oggi. Dall'informale al neo-oggettuale

dal gallerista newyorkese Leo Castelli, lo shock che ne ebbe l'Europa fu indescrivibile: parve che una nuova era pittorica si fosse affacciata

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cinquant’anni, "dal futurismo ad oggi," o tutt’al più dal ’45 in poi, sempre seguendo un filo cronologico di eventi, un succedersi di situazioni, e

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il caso di Louise Nevelson, la grande assemblatrice di pezzi di scarto lignei, che non ha guadagnato dal ricorso a materie plastiche o a metallo).

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’utilizzazione di oggetti in parte presi di peso dal loro abituale contesto e immessi in un nuovo ambiente, con quel tipico fattore decontestualizzante

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Una cosa è certa: l’arte concettuale, considerata oggi (1973) a distanza di neppure un decennio dal suo primo instaurarsi, ci può già testimoniare d

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ricordare alcuni artisti la cui opera evade dal concettualismo freddo per accostarsi maggiormente alla body art; e tra questi soprattutto Ben Vautrier

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essere breve, ma che testimoniano di una eguale ansia di uscire dal mezzo tradizionale e di congiungere diverse attività "creative" entro nuove forme d

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È soprattutto a partire dal 1966-’67 che l’interesse degli artisti visuali (minimalisti e concettualisti) per la parola e per la parola scritta si

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si assista alla messa in commercio di numerosi video-nastri, e videodischi a livelli assai diversi che andranno dal nastro pornografico e fumettistico

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” verso un genere di pittura magmatica, dal colore corposo e materico che ricordava talvolta quello di certi fauves e postimpressionisti, cosi alcuni degli

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visuale, dall’astrazione e dal rifiuto d’ogni “contenutismo", un ritorno alla funzione gnoseologica dell’arte visuale. Funzione che, dalle avanguardie

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1) Il proseguimento delle correnti concettuali, sia a partire dal loro grande iniziatore Marcel Duchamp, sia attraverso le diverse branche della land

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dal proprio corpo", come asserisce, appunto, Stelarc quando si vale di attrezzature complesse che permettono di manovrare i suoi arti dall’esterno: di

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In effetti, se il primo cinquantennio del nostro secolo aveva visto esplodere i grandi movimenti dell'avanguardia "classica," dal futurismo al

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’arte programmata e dal cinetismo, ancora imbevuta, per contro, e quasi per contrapposizione alla precedente, delle postulazioni tecnologiche e

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programmata, dall’arte computerizzata, dal cinetismo, ecc., si è di nuovo fatto vivo, e ha improntato di sé buona parte delle ultimissime tendenze

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Dal punto di vista morfologico, la lirica si divide dunque in due categorie: una pittura "cosmica” dove lo spazio non è più concepito in modo

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loro collocazione all'interno del concetto del termine generico “arte,” e che il dipendere di un artista dal critico d’arte nel coltivare le implicazioni

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immagini plastico-cromatiche che ci circondano, dalle nuove lampade stradali, dal colore d’una carrozzeria, dalla luce filtrata attraverso una cupola in

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R. Certamente. Io penso di discendere senz’altro dal romanticismo tedesco. Ma la linea del romanticismo tedesco, storicamente, è stata interrotta dal

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vengono a loro volta assimilate dal mio processo mentale.

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[...] La mia attività è consistita dal 1966 nella presentazione di pezzi monosemici. Il ricorso ai segni linguistici si rivelava insufficiente in

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Nella mia scultura, cerco di slegarmi dal soggetto. Le mie prime opere erano piuttosto espressioniste, prendevano posizione contro la guerra, il

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Art autre (“arte altra"): dal titolo d’un fascicolo del critico francese Michel Tapié (1952), sta ad indicare un genere di pittura che dovrebbe

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Idea” organizzata dal Cayc di Buenos Aires nel 1971.

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meccanismi e legate a movimenti autonomi o indotti dal vento (mobiles, di Calder, opere di Soto, di Agam, ecc.).

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Astrazione lirica: termine usato soprattutto dal pittore Georges Mathieu e in seguito dal critico Pierre Restany per indicare la pittura “segnica

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americano, e in seguito fu adottato soprattutto da Pollock a partire dal 1946. Consiste nel lasciar sgocciolare i colori o le vernici direttamente sulla tela

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primitivo raggruppamento Fluxus ha fatto seguito il "Fluxus West group” dal 1966 e il "New Fluxus" dal '69 (cfr. An Anthology, a cura di La Monte Young

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Oho: Gruppo di artisti jugoslavi, in prevalenza di Lubiana, che a partire dal 1966 si sono interessati ad azioni e operazioni di tipo concettuale

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Poesia visiva: iniziata come "poesia concreta" da alcuni artisti derivati dal primo concretismo svizzero (Gomringer, D. Rot), e dai gruppi brasiliani

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pittura astratta, in contrapposizione al genere di colore "tonale” usato ad es. dagli impressionisti. Il termine è tolto dal linguaggio musicale dove

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Wols, dunque, non deve essere considerato soltanto il pittore delle grandi tele tachiste, delle matasse informali di colore spremuto direttamente dal

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invertita; il denotatum (per usare un linguaggio morrissiano) è precorso dal segno; il quale, a sua volta, è significante in quanto ogni opera d’arte possiede

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incontri inevitabili, cui concorrono ragioni assai più profonde di quelle sancite dalla moda, dal gusto o dal mestiere; ragioni sociali, ragioni etiche

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Oriente, sin dal 1933, ne trasse, forse, i primi impulsi ad estendere la sua attività anche al campo della pittura, e ne derivò quelle curiose scritture

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dal pittore Yoshihara; a cui parteciparono numerosi giovani artisti come Shiraga, Murakami, Motonaga, Tanaka, ecc.

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(spesso ignorati o tenuti in poco conto dal pubblico e da molti studiosi) un peso essenziale. Ma, con tutto dò, fino ai nostri giorni, la tecnica e l

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Vacchi la. cui vena espressionista sfociò poi verso una sorta di neofiguralità blasfematoria; il veneto Tancredi che tuttavia emerse tosto dal bagno

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discorrere d’una categoria artistica ben distinta dal consueto informale e come sia lontana, del pari, dal genere d’arte gestuale e segnica che già

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Detto questo, tuttavia, potremo accennare — per una precisazione storica — come il nome di action painting sia stato proposto dal poeta e critico

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È — credo — l’antico concetto espresso da Goethe quando parla d’una pittura “aus der Farbe heraus" (emanante direttamente dal colore) ad alimentare

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Fu a principiare dal 1949 che l’artista iniziò la creazione di una serie di quadri bucati che furono poi seguiti in un secondo tempo da quadri

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col colore spremuto dal tubetto, sono dunque altrettanto gestuali dei segni d’un Mathieu o d’un Hartung.

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partire dal 1958; dopo che egli aveva lasciato dietro di sé ima già lunga e tormentata carriera.

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di Vordemberge e di Vantongerloo — era in crisi. I suoi esponenti più interessanti erano passati ad altre esperienze o si erano liberati dal suo

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ha sposato molti degli schemi che furono cari all’arte concreta e alle espressioni riattivate dal MAC attorno agli anni Cinquanta. Dobbiamo peraltro

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I nomi più importanti erano quelli (che già consideravamo altrove) di Fontana, di Rothko, di Stili, di Newman, i due primi certo assai lontani dal

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rotoreliefs di Marcel Duchamp (esposti nel 1936, ma già precorsi dal suo "readymade” Roue — del 1917 — che dagli artisti "cinetisti" Victor Vasarely

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E infatti, è a questo principio che si è uniformata la vasta produzione di multipli che, negli ultimi anni (dal 1965 in poi) ha preso uno sviluppo

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